LA MUSICA DEL TIGLIO

Come le cicale, le api cantano, specialmente quando volano tra i fiori del tiglio, albero esemplare sotto molti aspetti, prediletto fin dalle società medievali, molto più della quercia, del pino o della betulla.

Gli autori classici e del medioevo non gli trovano che qualità: mai, caso unico tra gli alberi, viene messo in cattiva luce. Se ne ammirano la maestosità, l'opulenza e la longevità; é anche l'albero numero uno della farmacopea, che ne utilizza la linfa, la corteccia, le foglie e sopratutto i fiori (il cui potere sedativo è noto fin dall'antichità). Per questo, fin dal XIII° secolo si cominciano a piantare tigli vicino ai lebbrosari e agli ospedali, pratica che proseguirà fino all'inoltrata età moderna. 

Amato dalle api, il tiglio, con il passare dei secoli, è diventato anche l'albero musicale per eccellenza, sia sul piano simbolico sia dal punto di vista tecnico: la maggior parte degli strumenti musicali sono intagliati nel legno di tiglio fin dal medioevo.

A tal proposito le parole di un esperto:

"Nella foresta, gli ultimi giorni d'estate, quando il sole comincia a declinare, è bello stendersi sotto un tiglio e addormentarsi al ronzio delle api. E' la musica più dolce che si possa sentire, una musica che ti porterà nel regno degli dei, tra i profumi più piacevoli della natura."       Virgilio, Georgiche,IV.

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